La storia della mia famiglia è segnata dalla Grande Guerra. Allo scoppio della prima guerra mondiale, due miei avi parteciparono alle battaglie più dure e aspre, due fratelli, di nome Freddi Paolo, di anni ventiquattro, e Freddi Anselmo, di anni ventisei. Freddi Paolo era mio nonno, padre di mia mamma Laura, ed era stato arruolato nel battaglione 4° alpini Ivrea con il ruolo di mitragliere. Si era appena sposato con mia nonna Mavilla Pia e aveva già una figlia piccola nel 1915, di nome Lea. Mio nonno, per motivi di salute, era passato nel reparto dei Carabinieri e inviato al fronte, presso Caporetto. Fu fatto prigioniero nella grande disfatta di Caporetto, con altri soldati e venne portato nel campo di prigionia di Marchtrenk, in Austria. Colpito da broncopolmonite, morì sotto un albero, come ci ha riferito un testimone, senza sapere che a casa aspettava un’altra bambina, mia madre Laura, nata nel 1916. Un paio di anni or sono, io sono andato alla ricerca del posto e nel cimitero militare di Marchtrenk ho trovato la sua tomba: purtroppo i resti erano stati messi nell’ossario comune, causa la ristrutturazione del cimitero, un sacrario della Grande Guerra dedicato ai caduti lontano dalla loro patria, tenuto molto in ordine. Nel mio museo a Lugagnano (it.wikipedia.org/wiki/Mostra_etnografica_Cavana_di_Lugagnano) si possono vedere le fotografie dei luoghi delle battaglie e del sacrario di Marchtrenk. Il fratello, di nome Freddi Anselmo, era sempre nel battaglione 4° alpini Ivrea. Combatté sul Carso, presso Trieste, in un terreno brullo, con poca vegetazione e tanto pietrame; ogni palmo di terra lì è scavato da trincee e capisaldi. Dopo un feroce attacco austriaco, circondato e avendo ormai perso la postazione, per non consegnarsi come prigioniero, con la sua mitragliatrice, abbandonava il posto e, sotto i colpi sparati dal nemico, rientrava nelle nostre linee, meritandosi la medaglia di bronzo. Tutto questo è stato raccontato da un soldato di Lugagnano, Antonio Cavalli; entrambi rientrarono sani e salvi al paese, alla fine della guerra. Nel mio museo a Lugagnano è conservata la sua mantellina militare, oltre all’attestato che ha ricevuto.
Nel mio museo si trovano anche le pagelle scolastiche di mia mamma Laura (anno scolastico 1926-1927) e di mia zia Lea (anno scolastico 1925-1926). La valutazione era in numeri ordinali, da primo a quarto; c’erano materie che adesso non esistono più, come lavori donneschi o bella scrittura o anche igiene personale. Erano interessanti anche i doveri degli alunni!
Puoi segnalare tutto ciò che ritieni culturalmente importante e che secondo te identifica il territorio e la comunità parmensi. Il bene segnalato può essere di natura materiale (un immobile, oggetti d’uso quotidiano, giochi…) oppure immateriale (leggende, canti tradizionali, riti…). Il bene non deve avere necessariamente un valore storico-artistico e turistico, ma deve essere espressione di un valore nel quale la comunità parmense si riconosce.
È un insieme di beni, oggetti, tradizioni, melodie, paesaggi, percorsi che rappresentano la realtà che ci circonda e che ci porta a volerlo condividere con gli altri membri della comunità a cui si è vicini e legati.
Con comunità patrimoniale s’intende un gruppo di cittadini che vuole sostenere, con pubbliche azioni, un patrimonio culturale ritenuto degno di essere trasmesso alle future generazioni.
Partecipare come individui, all’ interno di una realtà territoriale concreta, per segnalare i beni e l’eredità culturale nei quali vi rispecchiate e che vorreste salvaguardare.
Speriamo di ricavarne un vero e proprio inventario che permetta di salvaguardare tutti quegli aspetti/elementi identitari che caratterizzano ogni comunità del territorio parmense. Grazie al vostro contributo e grazie alla possibilità di geolocalizzare il bene segnalato sarà, inoltre, possibile realizzare mappe sovrapponibili; da tali mappe emergerà una visione concreta della dislocazione di tutti gli elementi segnalati.
I dati personali saranno visibili unicamente dal gestore del sito e non saranno consultabili dagli utenti che accederanno alla piattaforma al fine di inserire una propria segnalazione. Tali dati verranno trattati dall’ente gestore nel rispetto scrupoloso delle norme vigenti sulla privacy.
Nella sezione 5 del modulo, trascinare i file nell’apposito form direttamente dal proprio computer oppure cliccare sul bottone “Seleziona i file” e sceglierli attraverso l’apposita finestra di dialogo.
Certamente è possibile segnalare ciò che si ritiene faccia parte del proprio bagaglio culturale, al momento l’unico limite territoriale è posto entro i confini della provincia di Parma.
Non è possibile fare una segnalazione anonima poiché non rispecchia la finalità di questo progetto, ovvero l’avvio di comunità patrimoniale intesa come insieme di persone riunite attorno/attraverso un elemento comune e che ne definisce in qualche modo l’identità.
È sufficiente compilare il modulo per il numero di volte quanti sono i contributi da inserire.
Sì, basta compilare il modulo un’unica volta e inserire nei dati personali il nome del gruppo o dell’organizzazione o, in alternativa, il nome e cognome di un singolo rappresentante del gruppo.
Chiunque, ma gli oggetti patrimoniali segnalati devono fare riferimento esclusivamente a Parma e provincia.
In questa circostanza, come per esempio un racconto diffuso in una intera valle, piuttosto che una ricetta tipica di un intero comune o più comuni, sarà sufficiente inserire il luogo che si ritiene più pertinente e specificare nel campo libero, dedicato al racconto, l’areale interessato.
I contenuti verranno approvati da un team di esperti che analizzeranno le proposte e le segnalazioni fornite dai cittadini.
Tutti i risultati del progetto verranno pubblicati periodicamente dopo la verifica del team di esperti.
La raccolta dei dati è finalizzata alla realizzazione di un archivio – un database, visualizzabile anche su mappe, attraverso Gis – che verrà messo a disposizione delle comunità stesse, così come delle amministrazioni locali, affinché da questi dati possano scaturire iniziative, eventi, incontri volti alla loro valorizzazione.