Il mio luogo del cuore, oltre all’Alpe, è la Sampa dla mula, una località
caratterizzata dalla presenza di massi erratici, ricordo di un antico ghiacciaio, che si trova nei pressi del Lago Squincio, sopra il Pradasc (Prataccio), una torbiera. Il popolo “rigosino” ha battezzato così questo luogo per via di una leggenda. Si narra che un viandante a dorso della sua mula, transitasse in questo luogo, quando all’improvviso, ai piedi dell’enorme macigno, nel punto in cui sorgeva una “maestà” raffigurante il mezzo busto della Madonna a capo chino, coperta dal velo e col bambino in braccio, la mula si fermò repentina, forse impaurita da una serpe. Il cavaliere allora scese dal basto e cominciò a tirarla, questa però non si spostava di un centimetro; allora, imbestialito, prese un randello e cominciò a bastonare il povero animale, ma non servì a nulla. Infuriato ed esasperato, alle randellate il viandante aggiunse le imprecazioni, sciorinando bestemmie rare e impensabili, proprio davanti alla “maestà”. La mula a quel punto cominciò a soffiare vapore dalle narici, si drizzò sulle zampe posteriori e, liberandosi del basto, cominciò a calciare. Calciò tanto e con tanta violenza che i ferri dei suoi zoccoli divennero roventi e sul masso erratico rimasero stampigliate le sue orme. Il pover’uomo, finita la tempesta, si inginocchiò davanti alla “maestà” e chiese perdono dei suoi peccati; poi, visto che la mula si era calmata, le rimise il basto sulla groppa e riprese il cammino. I segni degli zoccoli ci sono veramente e per generazioni, fino alla fine degli anni ’60/’70, per i giovani di Rigoso la Sampa dla mula era meta di passeggiate: con sassi appuntiti o coltellini gli innamorati incidevano i loro nomi e disegnavano cuori; era un luogo di corteggiamenti, con la scusa delle preghiere alla “maestà”. Ora purtroppo questa non c’è più, è stata portata via; resta l’enorme masso, ma non si vede più niente: tutto è coperto da muschi, muffe, licheni e felci.
[Testimonianza di Vanes Bacchieri Cortesi tratta da “Mappe di comunità di Monchio delle Corti e Palanzano” – Scuola di Palamonchio (I.C.Corniglio) a.s. 2016-2017]
Puoi segnalare tutto ciò che ritieni culturalmente importante e che secondo te identifica il territorio e la comunità parmensi. Il bene segnalato può essere di natura materiale (un immobile, oggetti d’uso quotidiano, giochi…) oppure immateriale (leggende, canti tradizionali, riti…). Il bene non deve avere necessariamente un valore storico-artistico e turistico, ma deve essere espressione di un valore nel quale la comunità parmense si riconosce.
È un insieme di beni, oggetti, tradizioni, melodie, paesaggi, percorsi che rappresentano la realtà che ci circonda e che ci porta a volerlo condividere con gli altri membri della comunità a cui si è vicini e legati.
Con comunità patrimoniale s’intende un gruppo di cittadini che vuole sostenere, con pubbliche azioni, un patrimonio culturale ritenuto degno di essere trasmesso alle future generazioni.
Partecipare come individui, all’ interno di una realtà territoriale concreta, per segnalare i beni e l’eredità culturale nei quali vi rispecchiate e che vorreste salvaguardare.
Speriamo di ricavarne un vero e proprio inventario che permetta di salvaguardare tutti quegli aspetti/elementi identitari che caratterizzano ogni comunità del territorio parmense. Grazie al vostro contributo e grazie alla possibilità di geolocalizzare il bene segnalato sarà, inoltre, possibile realizzare mappe sovrapponibili; da tali mappe emergerà una visione concreta della dislocazione di tutti gli elementi segnalati.
I dati personali saranno visibili unicamente dal gestore del sito e non saranno consultabili dagli utenti che accederanno alla piattaforma al fine di inserire una propria segnalazione. Tali dati verranno trattati dall’ente gestore nel rispetto scrupoloso delle norme vigenti sulla privacy.
Nella sezione 5 del modulo, trascinare i file nell’apposito form direttamente dal proprio computer oppure cliccare sul bottone “Seleziona i file” e sceglierli attraverso l’apposita finestra di dialogo.
Certamente è possibile segnalare ciò che si ritiene faccia parte del proprio bagaglio culturale, al momento l’unico limite territoriale è posto entro i confini della provincia di Parma.
Non è possibile fare una segnalazione anonima poiché non rispecchia la finalità di questo progetto, ovvero l’avvio di comunità patrimoniale intesa come insieme di persone riunite attorno/attraverso un elemento comune e che ne definisce in qualche modo l’identità.
È sufficiente compilare il modulo per il numero di volte quanti sono i contributi da inserire.
Sì, basta compilare il modulo un’unica volta e inserire nei dati personali il nome del gruppo o dell’organizzazione o, in alternativa, il nome e cognome di un singolo rappresentante del gruppo.
Chiunque, ma gli oggetti patrimoniali segnalati devono fare riferimento esclusivamente a Parma e provincia.
In questa circostanza, come per esempio un racconto diffuso in una intera valle, piuttosto che una ricetta tipica di un intero comune o più comuni, sarà sufficiente inserire il luogo che si ritiene più pertinente e specificare nel campo libero, dedicato al racconto, l’areale interessato.
I contenuti verranno approvati da un team di esperti che analizzeranno le proposte e le segnalazioni fornite dai cittadini.
Tutti i risultati del progetto verranno pubblicati periodicamente dopo la verifica del team di esperti.
La raccolta dei dati è finalizzata alla realizzazione di un archivio – un database, visualizzabile anche su mappe, attraverso Gis – che verrà messo a disposizione delle comunità stesse, così come delle amministrazioni locali, affinché da questi dati possano scaturire iniziative, eventi, incontri volti alla loro valorizzazione.